PROGETTO COREOGRAFICO 2009

 

« SMART »

(Trilogia pasoliniana)
di CARLO LOCATELLI - Cie AVVENTURE DI VITA

 

« SMART » é un progetto coreografico in solo, nato da una riflessione sull’identità dell’ artista e dell’ intellettuale nella cultura contemporanea.

…Alla ricerca di un linguaggio tra l’astratto e il figurativo … uno sguardo in movimento sull’identità al maschile e sull essere artista oggigiorno, nella sua eterna dialettica tra esteta , buffone et guerriero…

 



Produzione : Compagnia Avventure di vita
Coproduzione : Espace 1789 (St Ouen), Moom (Les Lilas).
Con il sostegno della DRAC île-de France, (Ministero della cultura) e del Conseil général de Seine-Saint-Denis.
Residenze : Espace Peta-herz (Montreuil), Théâtre de Vanves (Vanves), con il sostegno della compagnia Paco Decina, del Théâtre de la Cité Internationale, del Centro Nazionale della Danza, del comune di Saint-Ouen (Ecole municipale de Musique, Danse et Théâtre) di Khiasma et del comune di Bagnolet.

Chorégraphie interprétation Carlo Locatelli
Regard extérieur Nathalie Schulmann (trilogia), Carla Bottiglieri (dittico)
Création vidéo Alexandre Berthier
Création lumière Hervé Gajean, David Pasquier
Composition sonore Andrea Agostini
Création costumes Mélanie Loirat
Voix off Olivier Marboeuf
Régie son Kerwin Rolland

Durée 45 minutI

Création 2 e 3 Ottobre 2009, Espace 1789 de Saint-Ouen, France

 

PROPOSIZIONE

Il seme del progetto é stato un confronto con atri creatori, riuniti intorno a una riflessione comune sull identità dell’artista e dell’intellettuale, nella società contemporanea.
Per accompagnare la creazione ho scelto tre testi del poeta italiano Pier Paolo Pasolini, ( personalità emblematica della cultura contemporanea, che sembra ben incarnare questa tensione tra l’artista – l’ opera - il mondo)  e un dipinto di Paolo Uccello, « La battaglia di San Romano », reminescenza della mia propria cultura.
Poco a poco gli elementi di composizione del progetto si sono definiti, tra la danza, i testi e le immagini.

 

SMART – INTERVIEW

Fritz Böhme - Da quale esigenza é nato questo progetto coreografico ?
Carlo Locatelli - il seme del progetto fu una riflessione, con  altri creatori, sull’identità dell artista e dell’intellettuale nella cultura contemporanea.
Partendo da questi dialoghi, letture e domande si sono definite – in coerenza con la mia poetica - tre prospettive di lavoro, tre figure que sembravano poter incarnanre o almeno evocare  la complessità della figura dell’artista.
L’Artista-Buffone : giocoliere dello spirito, figura che fa ricorso all’inganno ludico e all’impertinenza, finemente intrecciato con il potere politico, economico, mediatico o amministrativo, qualunque esso sia.
L’Artista-guerriero : combattente e resistente, a volte provocatore e disturbatore, avamposto critico delle convenzioni sociali ; figura impegnata attraverso le sue azioni, le sue opere, la sua poetica.
L’Artista-esteta : sottile alchimista, figura che traspone attraverso il medium dei linguaggi artistici e attraverso un elaborazione estetica, una pulsione, un discorso, una serie di domande, un atto di resistenza o una provocazione.
Ed é proprio nella dialettica tra questi tre «archetipi» che l’artista si mette in uno stato di creazione e in rapporto con il mondo.

Fritz Böhme - Perché aver scelto per la creazione  dei testi letterari di Pier Paolo Pasolini ?
Carlo Locatelli - La prima traccia di Pasolini nella mia memoria rimonta al 1975 ; avevo 10 anni e ho letto un breve articolo su un quotidiano sul suo omicidio e dello scandalo che ne é seguito. In più tappe della mia vita ho incontrato
l’opera del poeta, in primo luogo attraverso il suo cinema - ero studente e ho visto tutti i suoi film - poi in un secondo momento attraverso la sua produzione letteraria.
Poco a poco sono entrato nella forza e nella complessità della sua produzione e da molto tempo avevo il desiderio di lavorare su i suoi testi. La danza con la sua presenza piena di vita rappresenta un medium privilegiato per veicolarli.
Pasolini, malgrado sia una personalità emblematica della cultura contemporanea resta un artista atipico.
Questa complessità e questa ricchezza, l’essenzialità della sua opera e lo stretto legame con il contesto sociale e politico - contesto che tra l’altro ha fatto parte del mio vissuto nell’italia degli anni 70 - mi hanno spinto a lavorare su i suoi testi.
Pasolini incarna completamente  questa tensione tra l’artista, la sua opera e il mondo contemporaneo, che é alla base delle mie interrogazioni di creatore.
Dopo un lavoro di lettura, ho scelto tra la sua enorme produzione letteraria, tre testi di natura diversa.

Fritz Böhme - Come hai affrontato il lavoro specifico della danza e come hai elaborarto la gestualità ?
Carlo Locatelli – In generale il mio lavoro parte piuttosto da una presenza che da una gestualità ; presenza a se stessi, al proprio corpo, allo spazio e agli altri.
Ed é a partire da questa presenza (che appartiene senza dubbio al corpo sottile e che potremmo chiamare densità), che la gestuale é nata, ovviamente in coerenza con un esigenza drammaturgica precisa.
Per me, come danzatore e coreografo di Smart, non si trattava  di attingere da un vocabolario gestuale della danza e di comporre e scrivere con questo vocabolario in un semplice gioco d’accumulazione o d’accostamento con i testi letterari.
Il moi interesse risiedeva altrove.
A volte sono stati gli elementi plastici che hanno dato forma alla gestualità come nel caso del costume/scultura che pone gia delle limitazioni fisiche e che impedisce al corpo di muoversi liberamente ; libertà che spesso é identificata con la natura stessa della danza contemporanea.
Altre volte la frontalità del testo pasoliniano risolutamente politico é trasposto in una gestuale quasi marziale, dove la formalizzazione e la scrittura diventano l’essenza stessa della danza, come una specie di grafia del testo che si incarna. Altre volte ancora la presenza del corpo nudo diventa segno esso stesso, nella sua solitudine e nella relazione con gli altri elementi scenici.
Certo la danza é stata elaborata in modo specifico grazie a un lavoro sulle qualità del movimento, la scrittura nello spazio, l’intenzione, l’intuizione etc…
In seguito sono le esigenze drammaturgiche che hanno guidato le scelte estetiche della pièce.
Avevo il desiderio profondo di sperimentare un intreccio tra i diversi linguaggi e in secondo luogo di lavorare ai confini dell’astratto e del figurativo.

Fritz Böhme - Quale tipo di relazione c’é tra danza - arti plastiche - video - poesia ?
Carlo Locatelli – Già in una fase iniziale, il progetto coreografico Smart/trilogia pasoliniana é stato pensato come una sperimentazione tra piu linguaggi artistici : danza, immagini, arti plastiche e testi letterari.
E’ la coreografia che unisce nella stessa interfaccia scenica, la danza con gli altri elementi.
All’interno di ogni quadro, ho voluto esplorare come questi linguaggi potevano interagire e coesistere tra di loro, per creare una drammaturgia stratificata, fatta di segni.
Ho cercato constantemente l’equilibrio tra l’astratto e il figurativo.
A volte questo tentativo di arrivare a una forma ne narrativa ne astratta (o delle due insieme), é stato elaborato direttamente attraverso un linguaggio specifico (per esempio come nell’elaborazione della gestualità, delle immagini o del costume), altre volte questo equilibrio si é construito nell’interazione tra i linguaggi, in una dinamica di  stratificazione e in una sinergia dei segni.

Fritz Böhme - Come hai lavorato con gli altri artisti ?
Carlo LocatelliPer questa creazione, dopo aver tracciato le ligne direttrici del progetto, ho preso un vero tempo di lavoro con ogni artista invitato ; abbiamo cosi sviluppato in una stretta collaborazione ogni parte dello spettacolo, che si trattasse del costume o del video.
Mi sono cosi impegnato nella concezione e nella ricerca dei materiali per i costumi, ho seguito attivamente le riprese video nella città, materiale che é servito in seguito per la realizzazione video.
Certo che ogni artista invitato ha elaborato con il suo talento specifico la parte legata al suo lingiuaggio.
Questo lavoro di co-creazione é stato necessario, visto il carattere multidisciplinare  del progetto e questa dinamica sinergica ha permesso di entrare in un vero processo creativo e di fare delle scelte precise.

Fritz Böhme - Tra le figure del guerriero, dell’ esteta e del buffone, quale ti ha portato ad esplorare un territtorio sconosciuto ?
Carlo LocatelliNel processo di creazione, la figura del buffone é stata la piu difficile ad esplorare, sicuramente a causa della mia natura e del mio background,  ma ho trovato particormente interessante e innovatore integrare un attitudine e una specie di inganno ludico, proprio del buffone.

Intervista postuma par Fritz Bôhme (1881-1952 Germania)

Traduzione dal Francese :  Carlo Locatelli

 

Foto : Thomas Greil

SMART Trilogie pasolinienne
foto Thomas Greil

ÉQUIPE

Carlo Locatelli

chorégraphie- interprétation
Jeune, il pratique les arts martiaux à un niveau compétif. Parallèlement à son parcours universitaire, (Lettre et Philosophie, Disciplines Art Musique et Spectacle, Bologne), il se forme professionnellement à la danse contemporaine en Italie et au Japon. Installé en France depuis 1992, il a été interprète pour : Paco Decina (1992, 2007), Sidonie Rochon,(1993, 1995, 2000), Isabelle Debouloz (2002). Parallèlement à son travail d’interprète, il s’engage depuis 1995 dans son propre travail de création en solo et en duos : « Corpi », « Hommage à la poésie italienne », « Reflets », « Une leçon d’anatomie humaine ».
Formé à la fascias-thérapie pendant 5 ans et engagé activement dans une recherche pluridisciplinaire au sujet du corps organique et du mouvement, il présente régulièrement depuis dix ans, des conférences illustrées adaptées à des publics diversifies (écoles primaires, Universités, formations professionnelles). Depuis 2001 il anime des ateliers (théorico-pratique) d’anatomie fonctionnelle au C.N.D. de Paris dans le cadre du diplôme d’Etat et des cours de danse contemporain aux R.I.D.C. pour la formation professionnelle et pour les amateurs.
Entre 2006 et 2009 il enseigne régulièrement dans différentes structures hospitalières psychiatriques, dans le cadre de culture à l’hôpital. www.carlolocatelli.com

Nathalie Schulmann
regard extérieur
Nathalie Schulmann est danseuse, professeur diplômée de danse contemporaine et spécialisée dans l’analyse du corps dans le mouvement dansé. Elle élabore un enseignement théorico-pratique où se mettent en lien l’empirisme artistique et les bases scientifiques de l’apprentissage du mouvement. Sa démarche propose des critères d’observation et d’analyse pour saisir et évaluer les coordinations spécifiques à l’art de la danse (facteurs physiques, perceptifs et symboliques). Cette recherche souligne les interactions entre le développement moteur des enfants et l’expertise du geste dansé pour préserver la santé du danseur, sa cohérence biologique et son intentionnalité artistique. Elle collabore avec les chorégraphes des compagnies Point virgule (Claire Jenny), L’ensemble l’Abrupt (Alban Richard) et Absolutamente (Jésus Sevari) .

Alexandre Berthier
création vidéo
Artiste plasticien de nationalité française, diplômé de l’Ecole Nationale Supérieure des Beaux-Arts de Paris-Cergy. Il travaille en duo depuis 9 ans avec l’artiste Karl-Otto von Oertzen sous le nom Marswalkers. Dans leur travail, aux médiums variés, chaque œuvre, alimentée et influencée par diverses situations vécues au fil de leurs voyages, est fortement liée à des environnements et des lieux spécifiques, souvent chargés d’histoires et d’affects. Leur travail met en exergue leur engagement politique et les amène à dénoncer aussi bien l’hégémonie occidentale que l’insoutenable propagande des médias.
En parallèle, il réalise des vidéos pour différents artistes et spectacles. Il a collaboré notamment avec le chorégraphe Toméo Vergès. Il anime également des ateliers de création audiovisuelle. Il est le cofondateur et organisateur du Studio de création Pétahertz (www.petahertz.eu). Son travail est visible sur le site www.marswalkers.org

Andrea Agostini
composition sonore
A étudié le piano, la composition et la musique électronique. Il a composé nombreuses œuvres de musique instrumentale,électroacoustique et mixte. Il a reçu des prix et qualifications dans de nombreux concours internationaux (Musica Viva, Prix Noroit, 3rd Seoul Competition for Composers, Gaudeamus, Nuova Consonanza…), et des commandes par plusieurs ensembles et institutions, parmi lesquelles une Commande d'Etat Français en 2007. Ses oeuvres ont été présentées dans plusieurs festivals internationaux : Musica à Strasbourg, MiTo et Sincronie à Milan, REC à Reggio Emilia, IMEB à Bourges, MIA à Annecy, Spark à Minneapolis…
Sa curiosité pour l'ensemble des langages musicaux d'aujourd'hui l'a aussi bien amené à travailler dans les domaines du rock, du jazz, des musiques folkloriques.
En 2009-2010 il suivra la seconde année du Cursus en Composition et Informatique Musicale de l'IRCAM.

David Pasquier
co-création lumière
David Pasquier a débuté en 1994 à la Comédie de Caen, puis a suivi une formation au CFPTS à Bagnolet. Après avoir travailler dans différents lieux parisiens, il a participé à de nombreuses créations et tourné avec Eric Lacascade (Ivanov, La Mouette, Platonov, Les Barbare) qui l’ont amené à travailler à Avignon (Cour d’honneur), Athènes (théâtre antique….)
Parallèlement, depuis 5 ans, il est de toutes les créations de Didier Bezace au CDN d’Aubervilliers (Le Square, May, Maman Bohème, Elle est là, Conversations avec ma mère….)
Il conçoit des éclairages en France et en Italie, actuellement il travaille avec Didier Bezace (Conversations avec ma mère) et Anouk Grinberg (Rosa la vie)
Smart - trilogie pasolinienne est sa première création lumière dans l'univers de la danse.

Hervé Gajean
co-création lumière
Parallèlement à plusieurs formations au CFPTS, Hervé Gajean a participé à la création lumières de nombreuses pièces de théâtre. Il a travaillé notamment pour des pièces mises en scène par Régis Hébette, Anne Théron, Benjamin Kauffmann, Jean-Pierre Vincent. Il travaille également régulièrement en tant que régisseur lumière pour différents lieux : La Ferme du Buisson, la Maison de la Culture de Champigny s/Marne, le théâtre Paris-Villette, le Théâtre de la Commune... Depuis janvier 2009, il est co-régisseur général du Théâtre Permanent de Gwenaël Morin en résidence aux Laboratoires d'Aubervilliers.

Mélanie Loirat
création costumes
Mélanie Loirat est née en 1978 en région parisienne. Après une Licence d’Arts Plastiques à l’Université Paris 1, elle entreprend une formation de Styliste Modéliste, au cours de laquelle elle explore le vêtement, sa fonction et son rapport au corps et à l’espace. Lauréate du concours Mode Exp’éditions et diplômée de l’Atelier Chardon Savard en juin 2003, elle est soutenue par les professionnels pour développer sa ligne de vêtements modulables.
Parallèlement à son parcours dans la mode, elle collabore avec différentes compagnies de théâtre et de danse contemporaine pour créer des costumes de scène.

Olivier Marboeuf
voix off
Né en 1971, Olivier Marboeuf entreprend d’abord une carrière sportive pour finalement étudier la biologie et les mathématiques. C’est pourtant en tant que plasticien, auteur et éditeur autodidacte qu’il se fait connaître au début des années 1990 en créant les éditions AMOK. Dès lors, son travail se développera sous le double signe de ses préoccupations sociales, d’une part, et d’une recherche plastique basée sur la relation du texte et de l’image, d’autre part. Son travail d’image est publié depuis près d’une quinzaine d’années en presse et en édition. Il développe également des collaborations avec le spectacle vivant (son, dispositif scénique et graphisme). Il est actuellement directeur artistique de l’espace Khiasma (Les Lilas), commissaire indépendant et directeur de recherche à l’Ecole Nationale Supérieur des Beaux Arts de Nancy.